martedì 18 agosto 2009

Cavallino Treporti: la prima interazione della stranierina con il mare Italiano




Vi svelo un segreto: anche se ho vissuto in Italia per tanti anni, non sono mai stata al mare qui! Mare romeno: a maneta! Poi, il mare turco, e anche il mare inglese! Però, di italiano - nulla! Ho fatto una gita a Napoli e Capri nel 1990, ma senza il rito di andare in spiaggia e fare il bagno (un rito sacro quando si va al mare). Strano, vero?

Ho deciso, alcune settimane fa, di rimediare questo "vergognoso" problemino, e mi sono diretta verso il Veneto, precisamente Cavallino Treporti, vicino a Jesolo. Le mie impressioni? Lasciando perdere qualche difficoltà con il navigatore, arrivando alla destinazione, ho avuto una piacevolissima sorpresa. Tutto pulito, tranquillo, belli alberghi, gente calma e sorridente, e l'acqua del mare calda, specialmente nel pomeriggio. Nonostante non si trattasse di un resort di lusso, dove i VIP abbondano, ho fatto una bellissima vacanza. Per certi versi, ricordava la spiaggia romena, in una versione più pulita e meno rumorosa! :-) Adesso, dipende anche da cosa state cercando. Se volete feste, discoteche e VIP, magari non sarebbe il posto giusto. O almeno, a me non è sembrato. Tra i turisti, si trovavano in genere visitatori stranieri (sopratutto tedeschi e nordici), e famiglie con bambini. Però, è un posto dove ci si può rilassare e si può fare shopping a prezzi convenienti: costumi da bagno, articoli per la spiaggia e per la casa, abbigliamento, scarpe, e accessori. Vi rendete conto che queste cose a me non potevano sfuggire! ;-) L'ultima cosa che vi consiglio è che, indipendentemente da dove alloggiate, un posto dove si mangia da Dio (e ancora, molto conveniente) è il ristorante dell'Hotel Fortuna!

giovedì 6 agosto 2009

Venezia: una città come ai vecchi tempi



Siccome ci troviamo in vacanza, cominciano anche i post dedicati ai viaggi, che potrebbero essere usati sia come suggerimenti, sia semplicemente come impressioni condivise. Io amo viaggiare, scoprire posti mai visitati, oppure rivedere certi luoghi, per "approfondimenti". Ebbene, il primo posto che ho rivisto quest'estate è una città di una bellezza molto particolare: Venezia. Venezia è famosa in tutto il mondo per essere "una città sull'acqua", ovvero, più scientificamente, un insieme di isole situate in mezzo alla Laguna di Venezia.

Dal momento in cui sbarchi a Venezia, la prima cosa che noti è la folla di turisti stranieri che, in piena estate, non possono non visitare una delle più popolari città italiane. Nonostante il caldo, la gente passeggia, godendosi il paesaggio da favola. Ci fermiamo tutti per ammirare e a fare le foto davanti al Ponte dei Sospiri, al Palazzo Ducale, e in Piazza San Marco, davanti alla Basilica e alla Torre dell'Orologio. Inoltre, Venezia è una città molto attiva per la vita culturale: le mostre d'arte ed i spettacoli non mancano.

Continuando a passeggiare, ti viene il sentimento di tornare indietro nel tempo, precisamente nel Settecento di Goldoni. Barche, gondole, canali, ponticelli, vie strettissime, negozi pieni di maschere creativamente lavorate a mano, "veneziane" alle finestre... I piccoli negozi abbondano, e ci offrono un'ampia scelta di merci tipicamente Veneziane: maschere di tutti i tipi e di tutti i colori, gioielli e altri oggetti (lampadine, specchi, cornici, piatti) in vetro di Murano, a prezzi variabili. Ad esempio, un ciondolo in vetro di Murano può costare da 20 a 200 Euro. Tutto dipende da quanto si è disposti a spendere!

Mi chiedo come sarà vivere a Venezia, e spostarsi sempre in barca invece della macchina o dei mezzi, sia d'estate che d'inverno. Tutto ha un sapore "antico", ma, allo stesso tempo, sembra una vita così serena... Pranzando nell'Osteria-Enoteca San Marco (dove si mangia benissimissimo ;-)) ho avuto la stessa visione Goldoniana: ambianza rustica, ma pulita e ben'curata, ci mancava solo la locandiera Mirandolina! Ho approffitato per chiarirmi i dubbi sulla vita a Venezia, facendo qualche domanda al personale del ristorante. Infatti, è una vita tranquilla, ma i tempi sono molto più lunghi per tutto. Ci metti più tempo a spostarti, e più sforzo a fare la spesa. Un mondo completamente diverso! Però, una soluzione così bella per sfuggire al quotidiano, almeno solo per un pò!

venerdì 10 luglio 2009

Passport, ovvero "Come socializzano i poligloti"



Siccome ho incontrato tante persone che vorrebbero sviluppare le loro abilità linguistiche, adesso esiste per loro una soluzione alternativa, molto più divertente dei classici corsi. Ho scoperto sul web un'organizzazione chiamata Passport, che ha avuto un'idea innovativa. Loro organizzano degli incontri, nella forma di aperitivi, in lingue straniere.

Come funziona? Basta arrivare puntuale all'incontro, e scegliere il gruppo nel quale vogliamo entrare, secondo la lingua parlata (inglese, spagnolo, francese, tedesco, italiano per stranieri, ecc. - le lingue variano per ciascun incontro in parte). Per ciascun gruppo, c'è un insegnate madrelingua, che coordina una discussione piuttosto semplice ed accessibile nella specifica lingua. Per tutta la durata dell'aperitivo (dalle 19.30 alle 21.00), si parlerà solo in quella lingua, anche se tutte le persone nel gruppo sono italiane, o parlano bene l'italiano. Per ciò, purtroppo, questo metodo non è adatto per la gente che non conosce affatto una lingua, ma per tutto il coloro che vuole perfezionarsi. Ad esempio, io non potrei mai scegliere il gruppo di lingua tedesca, dato che non ci capirei un tubo! :-)

Io ieri sera sono andata al loro ultimo incontro per quest'estate, per vedere di che si tratta e per socializzare un pò. Tra il gruppo di spagnolo e quello d'inglese, io ho scelto quello di spagnolo, trattandosi di una lingua che capisco bene, ma che non parlo in modo fluente. E' stata un'esperienza molto carina e interessante. Uno può conoscere gente simpatica, intelligente, con un alto livello di cultura, e, allo stesso tempo, avere l'opportunità d'esercitarsi le capacità di parlare la lingua che ha scelto.

Chiunque può partecipare a questi incontri e non c'è bisogno di prenotazione (ammeno che non si tratti di un gruppo di più di 4 persone). Il prezzo è di 11 Euro, e rappresenta, infatti, il prezzo del aperitivo (la solita bibita più consumazione illimitata al buffet). Gli incontri riprenderanno a metà Settembre, ma, nel frattempo, potete ottenere informazioni complete sui loro incontri su
www.associazioni.milano.it/passport

mercoledì 1 luglio 2009

Allora, allora!!! Forza, forza!!! Mille lire, mille lire!!!


Questa era, circa 25 anni fa, la colonna sonora del mercato che era sotto casa nostra. Oggi, guardate che fortuna: indovinate che succede ogni mercoledì sotto la nostra nuova casa? Chi ci sveglia una volta alla settimana, alle 5.00, che ci piaccia o no? Il mercato!!! Eh... Non ci si può fare niente contro il destino... :-) L'unica differenza in tutto questo "show" è che le "mille lire" sono diventate "3 euro"...

C'è una cosa in particolare che mi fa riflettere quando si parla di fare la spesa al mercato. E non sono i pomodori e le albicocche, ma... i capi d'abbigliamento e le scarpe. Mi sembra un'argomento "controversato": vale la pena rivolgerci allo shopping "low-cost", per risparmiare, in questi tempi di crisi, quando gli stipendi non sono astronomici? Oppure vale la pena dare un soldo in più, ma essere sicuri che si compra qualcosa di qualità? E' una cosa tipo: 10 capi dal mercato vs. 2-3 capi da un negozio affidabile. Ovviamente, non sto parlando di Prada e Valentino, che sono generalmente irragiunglibili per il portafoglio del "comune mortale", ma di negozi come Zara, Mango, Promod e altri, situati in una fascia di prezzo più accessibile.

A dire la verita, a me è capitato a volte di acquistare varie cose dal mercato, anche se certe persone lo guardano come un sacrilegio e un'insulto all'attività di shopping. Mi riferisco, però, a delle cose "casual", non a quelle da indossare ad una festa importante. In genere, i prodotti sono simili a quello che trovi nei negozi, perché le tendenze in moda rimangono sempre le stesse da per tutto. Le esperienze che puoi avere sono diverse: puoi essere ispirato e acquistare qualcosa di bello e di buona qualità, oppure, al contrario, comprare qualcosa che si rompe la prima volta che lo indossi.

La soluzione? Il mio consiglio è di non escludere completamente lo shopping "low-cost", soprattutto se uno preferisce risparmiare, ma bisogna fare attenzione. Secondo me, sarebbe meglio scegliere i capi d'abbigliamento fatti in Italia, per essere sicuri della qualità. Ci sono scarpe in vera pelle, oppure capi di puro lino, puro cottone, ecc. La differenza nella qualità si vede, e basta solo guardare bene ciascun articolo che vogliamo comprare, e non fare tutto in fretta.

lunedì 29 giugno 2009

Lavoro nelle Pubbliche Relazioni. E ... NO! Non sono una hostess!



Mi sembra spaventoso e preoccupante come certe persone confondono il lavoro dello specialista in Pubbliche Relazioni con quello di una hostess. Purtroppo, non mi riferisco solo alla gente che non appartiene a questo ambito professionale. Anche certi così-detti "professionisti" fanno questa inammissibile confusione, e questo fenomeno succede al livello internazionale. Mi è capitato, nel passato, di vedere degli annunci di lavoro come "hostess" o "dama di compagnia" postati nella sezione "Marketing, Pubblicità e PR", sia su siti Italiani che Romeni.

Sto parlando a tutti quelli che inseriscono questi annunci in queste sezioni. Gente, svegliatevi!!! Prendete qualsiasi libro su questo mestiere. Ce ne sono parecchi, e magari il contenuto vi illuminerà un pò su cosa significa questo lavoro! Per fare questo lavoro ci vuole tanto di più di una faccia carina e una personalità socievole. Non dico che uno non deve essere elegante e allaciare amicizie quando va ad un evento, oppure che a me non piace l'idea! Sto solo dicendo che queste cose non bastano. Magari un lavoro da promoter sarebbe una buona soluzione per un giovane alle prime esperienze lavorative, ma questo non definisce una carriera nel settore delle RP.

Questa è una carriera che si costruisce. Oltre all'indispensabile laurea o master in una disciplina correlata e agli indispensabili studi della teoria, ci sono tante altre abilità, innate o sviluppate nel tempo, che servono a chiunque fa questo lavoro. Ci vogliono capacità analitiche e creatività per modellare un'identita attraente da assegnare ad un prodotto, servizio, o personaggio pubblico, per poi conquistare un determinato "audience". Ci vuole una vasta cultura dei settori per i quali lavoriamo (economia, cultura, spettacolo, politica, ecc.) e una vasta cultura del mondo dei media. Questa cultura si ottiene attraverso ore di ricerca e studio ogni giorno. Altrimenti, come facciamo a farci conoscere dai consumatori che ci interessano? Ci vogliono pazienza e diplomazia con i giornalisti, per convincerli a scrivere su di noi, e a scrivere al nostro vantaggio. Poi, ci vuole la stessa diplomazia, mescolata all'intelligenza, per evitare situazioni imbarazzanti e nocive per l'immagine del nostro cliente. In poche parole, altroché hostess!

Per ciò, carissimi signori specialisti nel postare degli annunci inopportuni e disinformati, cercate di combattere la propria ignoranza e smettete di sottovalutare il lavoro del PR!

sabato 27 giugno 2009

Un pensiero per Michael

Ieri mattina la radio mi ha svegliata con una triste notizia. Tra sonno e veglia, sentivo qualcosa su "l'improvvisa scomparsa di Michael Jackson...." Cosa? Quando? Ma davvero???? Sembrava un brutto scherzo. E' vero che negli ultimi tempi il suo stato di salute sembrava piuttosto debole, e che si veicolavano certe ipotesi su certe malattie, ma questa non me l'aspettavo! E ancora non ci posso credere...

Alcuni di noi erano dei grandi fan, altri invece no. Però, obbiettivamente, dobbiamo ammettere che Michael è stato un grande artista, e che ha fatto parte, più o meno, della vita di tutti noi. Ad esempio, io vi posso raccontare che lui è stato il primo star internazionale a sostenere un concerto nella Romania post-communista, nel 1992. Delirio nazionale! Ragazzi con delle nuove acconciature: capelli legati in una coda alle spalle, e con un riccio sulla fronte, à la Michael (il cappello era opzionale, ma a volte c'era anche quello). Quanti di noi hanno provato, almeno una volta, ad imitare le sue coreografie, riuscendoci o meno? Oppure quanti di noi hanno avuto in classe almeno un fan scatenato, sempre pronto a diffenderlo dagli attacchi di quelli che non lo sopportavano? Io mi ricordo un scandalo tra due ragazze nella mia classe, alle medie. Una dice: "Ma come ti può piacere Michael? E' un pedofilo!", e l'altra risponde: "Pedofilo è tuo nonno!" :-D Poi, nel 1996, è tornato a Bucarest, con un nuovo tour, e ci sono andata anch'io, insieme a degli amici più grandi. Era il primo concerto pop al quale ci andavo, e ci siamo stra-divertiti! Un vero spettacolo!

Che possiamo dire? Una vita breve ma gloriosa, vissuta sin dall'infanzia sotto i riflettori. Un personaggio decisamente controversato. Una leggenda della musica pop. Chissà se è mai stato veramente felice? Chissà se era colpevole o no di tutte le accuse che gli erano state fatte? Non lo sapremo mai. Una sola cosa è certa: nessuno lo dimenticherà!

domenica 14 giugno 2009

La stranierina al volante oggi pensava...



Stamattina ho fatto una passeggiata in macchina, in giro per il mio "quartiere". Mi piace tanto! Adesso, che finalmente ho la mia propria macchina, ne approfitto, e confesso che è un piacere guidare senza una meta precisa, magari nei posti familiari, solo per "allenarsi" e per sviluppare le proprie abilità di guida.

Così, sulle strade scarsamente circolate di una Domenica mattina, ho avuto anche qualche momento da dedicare ai miei propri pensieri... automobilistici. Si dice che lo stile di guida di un popolo riflette la situazione di quel paese. Ovviamente, da qui è partito un dettagliato paragone tra la Romania e l'Italia. Vi svelo un segreto: anche se ho la patente da anni, in Romania ho avuto quasi sempre paura di guidare, e i miei momenti di "estremo coraggio" erano pochi, e pure allora mi sentivo come Indiana Jones imbarcato nell'aventura della sua vita. Perché? Perché, anche quando viaggiavo come passeggero, era impossibile non prendermi almeno un solo spavento o non sentire almeno una sola bestemmia, e intendo per viaggio, mica per giorno! Strade strette e storte, città affollata, cantieri da per tutto, vie chiuse per lavori in corso, file interminabili al semaforo, e, in conseguenza, gente nervosissima, e senza voglia di rispettare le regole, oppure di essere cortesi nei confronti degli altri partecipanti al traffico. E pensate che i peggiori sono quelli che hanno le macchine più grandi o più care: chi ha la BMW fuoristrada si permette di sentirsi superiore a quello che ha una Dacia "stile anni '80". E questo succede anche al di fuori dalla macchina, purtroppo! Nemmeno quando facevo io la scuola guida nel 2004, le cose non erano ancora così spaventose!

Guidare a Milano sarà sicuramente più difficile che guidare in una piccola città italiana. La città è sempre in movimento, piena di gente, di macchine, e soprattutto di moto. Però, io non ho paura! Giuro! Anche se c'è l'occasionale "autista dell'inferno", o un ciclista che rompe, la cortesia è ancora presente, le vie sono segnalate correttamente, e i cantieri non sono così tanti, per diventare un problema. Una volta, una ragazza romena che era stata a Milano in un viaggio di lavoro mi ha detto: "anche Milano è una città affollata, ma almeno quelli si muovono, noi rimaniamo sempre bloccati!" Eh, sì... Speriamo che le cose cambino anche in Romania, a tutti i livelli!

Ovviamente, ciascuna città viene valutata rispetto a quella di origine, da tutti i punti di vista, non solo da quello del traffico. Per quanto riguarda la stranierina autista, si vedrà cosa le riserverà il futuro sulle strade di Milano: si spera in una guida senza incidenti, e senza troppi spaventi! Dai, che si può fare!

venerdì 5 giugno 2009

Facebook: una minaccia per la vita REALE?




Facebook è un argomento che sicuramente occupa un posto importante nella vita della gente d'oggi. Come al solito, non escludo la mia propria persona! Prima di venire in Italia, io non c'ero su Facebook. Ne avevo sentito parlare, ma forse da noi non era ancora diventato così "popolare", anche se c'era tanta gente iscritta. Venendo qui, ho scoperto in dettaglio, grazie ai miei amici, di cosa si trattava!

Cosa vi posso dire? La cosa per la quale sono grata al famoso social network è, prima di tutto, il fatto di avermi aiutata a ritrovare amici d'infanzia, compagni di scuola, oppure parenti dispersi nel mondo... Insomma, gente che non vedevo da tanti anni, e che non avrei più saputo come rintracciare. Inoltre, devo ammettere che è facile tenere il contatto permanente con i tuoi amici e colleghi, anche se, a dire la verità, preferisco mille volte vederli "dal vivo", sopratutto se si trovano vicino!

Era qui che volevo arrivare: ci sarebbe, secondo voi, una limite di tempo da dedicare alle attività di natura "Facebookologica" (sì, lo so che questa parola non esiste, ma la invento io adesso :-D)? Perché non c'è solo la questione dei "friends reunited", ma ci sono i test, i giochi, oppure le relativamente nuove "living social - pick your 5 of the day". Una dipendenza si crea, sopratutto nelle nostre giornate libere, oppure quando siamo a casa, con l'influenza o altri "mali". Ciascuno di noi ha già saputo che colore è, quale città le assomiglia di più, che puffo è, che libro è, oppure a quale età si sposerà. Ugualmente, ciascuno di noi ha avuto l'occasione di condividere i 5 film preferiti, i 5 posti dove ha vissuto, le 5 cose indispensabili per una bella giornata, oppure di pubblicare varie foto e video.

Tra la gente che conosco, c'è gente che è abbastanza "dipendente", ma sono assolutamente convinta che abbiano anche una vita molto animata e attiva. C'è la gente che ammette di non usarlo quasi mai, e c'è la gente che dice di avere avuto un periodo di dipendenza nei primi mesi dopo l'iscrizione, quando c'era l'elemento "novità", ma poi si sono stancati. Però, conosco anche delle persone per le quali non esiste solo Facebook, ma anche Twitter, My Space, e in più, altri centomila blog, su centomila argomenti. E mi chiedo: come sarà la vita REALE di queste persone? Hanno il tempo per avere una vita?

Io, personalmente, ammetto di divertirmi a volte con queste cose, ma forse mi passeranno prima o poi. A volte, ho avuto dei periodi così occupati, che Facebook diventava l'ultima delle mie priorità. Però, se avessi da scegliere tra uscire in città con gli amici e stare su Facebook, indovinate cosa sceglierei! Alla fine, ci sono tante cose belle da vedere e da fare, tanta gente con la quale divertirsi alla grande, e sarebbe un peccato perdersi una vita PIENA e REALE!

sabato 30 maggio 2009

Palazzo Reale: Futurismo 1909 - 2009 - Ultima Settimana!



Quando si parla d'arte, e sopratutto delle arti visive, a me sono sempre piaciute le cose "strane". Cioè, sono stata sempre affascinata dall'astratto, dalla geometria, dai colori accesi, dagli dipinti di esseri umani bizzarri, tutto colminando con i titoli che, apparentemente, non c'entrano niente, o che almeno la mente del "comune mortale" non riesce a capire. Forse mi piacciono queste cose perché sono in perfetta sintonia con la mente della gente d'oggi (compresa me stessa), visto il casino che ci circonda ... :-) Oppure mi piacciono perché rispecchiano un modo di vedere le cose diversamente dai stereotipi classici? A volte lasciano spazio anche alla nostra fantasia, permettendoci a ciascuno di noi di offrire un'interpretazione propria.

Ebbene, per approffitare della mia passione per l'arte moderna, sono andata al Palazzo Reale per vedere la mostra "Futurismo 1909 - 2009: Velocità + Arte + Azione", organizzata per celebrare i cento anni dalla nascita del famoso corrente artistico. In poche parole, il futurismo è stato caratterizzato dalla preferenza per i concetti come la velocità, la lotta, l'industria, oppure il caos delle grandi città, "contaminando" tutte le forme d'arte nella prima parte del '900. Apparte la pittura e la scultura, il futurismo è stato presente nelle arti decorative, nella moda, nella pubblicità, nel cinema, nella letteratura e nel teatro. Tra gli artisti più importanti, vi consiglierei di cercare sopratutto le opere di Fortunato Depero, Giacomo Balla, Gino Severini, ma anche la sezione dedicata a F.T. Marinetti, l'autore del "Manifesto del Futurismo", pubblicato nel 1909.

Non vi racconterò niente di più! Vi lascio andare a vedere da soli di che si tratta. Comunque, la mostra offre un'immagine piuttosto completa di ciò che è stato il Futurismo. Però, siccome la mostra chiuderà il 7 Giugno, avete ancora una settimana a disposizione! Sbrigatevi e non ve ne pentirete!

venerdì 29 maggio 2009

Dopo "Un Americano a Parigi", ecco..."Un Romeno a Milano"

E' giusto che voi sappiate sin dall'inizio con chi avete a che fare!

Mi è capitato, sopratutto nei miei primi giorni a Milano, di specificare, quando mi presentavo, il fatto che "sono dalla Romania, ma sono una brava ragazza". Eh, già... Il mio ragionamento era quello di "riassicurare" le persone che avevo davanti che, nonostante la regolare presenza dei miei concittadini protagonisti della cronaca nera, loro non avevano niente di cui preoccuparsi, per quanto mi riguardava. Però, questo pensiero negativo si è rivelato di essere lontano da loro! Tanta gente mi ha detto che la qualità umana si vede subito, per ciò è inutile fare certe menzioni quando si vive e si lavora ad un livello sociale ed intelettuale piuttosto alto. Allora, superiamo questo punto!

Dopo avere vissuto una gran parte della mia infanzia a Milano, negli anni '80, rieccomi qui dopo tanti anni e tanti cambiamenti. A Settembre 2008, ho deciso di tornare in un posto dove sono stata felice, e dove ho scoperto che ancora lo sono. Ho avuto la fortuna di incontrare persone straordinarie, che non mi hanno mai fatto sentire una "outsider", e che mi hanno accolta con amicizia, e senza nessun pregiudizio. Com'è importante questa cosa!

Ma è importante anche lo sforzo che una persona straniera fa per adattarsi alla cultura nella quale ha deciso di vivere. Io, dal punto di vista culturale e linguistico, posso dire che non mi sento completamente straniera, ma ci saranno sempre delle cose che non si conoscono bene, e che si devono imparare. E quando qualcuno guarda il mondo che lo circonda con diffidenza, oppure con dispetto o ironia, magari non si trova nel posto giusto!

Cosa voglio fare io con questo blog? Come professionista di comunicazione, lo scopo sarà semplicemente quello di ... comunicare, dalle mie esperienze, quelle che meritano essere condivise. Potrei parlare di cosa significa vivere a Milano dal punto di vista di qualcuno che non è da queste parti, delle mie "consumazioni" di cultura e vita sociale, oppure delle cose belle che riguardano il mio paese e che forse non si conoscono. Comunque, quello che voglio e creare uno spazio per parlare delle cose belle della vita e delle cose che ci rendono felici. Per ciò, i "nemici" da cui fuggire sono: la politica, la crisi economica, e gli altri "incubi" del uomo contemporraneo. Alla fine, possiamo tutti vedere la metà mezza-piena del bichiere!

Vi invito a seguire le mie "spremute di cervello" e, se volete, a dire la vostra!